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Aurore Lucile Dupin Parigi 1804 – Nohant-Vic 1876, è stata una prolifica scrittrice di romanzi, novelle e opere teatrali, le cui rappresentazioni si svolgevano nel suo piccolo teatro privato nella tenuta di Nohant, e molte delle quali vennero poi messe in scena nei maggiori teatri di Parigi. Queste commedie di costume erano spesso serie e didattiche ed ebbero notevole successo, nonostante non fossero apprezzate dalla critica; ha anche scritto numerose critiche letterarie e testi politici, in particolare nel periodo in cui era vicina alle idee socialiste.

 

Femminista molto moderata, fu attiva nel dibattito politico e partecipò, senza assumere una posizione di primo piano, al governo provvisorio del 1848, esprimendo posizioni vicine al socialismo, da cui si allontanò alla fine della sua vita spostandosi verso il repubblicanesimo, in quanto temeva una deviazione dittatoriale delle teorie comuniste e socialiste. La sua opposizione alla politica temporalista e illiberale del papato le costò la messa all'Indice di tutti i suoi scritti nel dicembre del 1863.

 

È principalmente nota per il suo anticonformismo e per le relazioni sentimentali avute con lo scrittore Alfred de Musset e con il musicista Fryderyk Chopin.

Fu l’ istitutore fu Jean-François Deschartes a insegnarle a leggere, a scrivere, l'aritmetica e la storia, le mise a disposizione la biblioteca e l'abituò a vestirsi da ragazzo, abiti più pratici per le corse nei prati, le passeggiate nei boschi e per la caccia. La nonna, che suonava bene il clavicembalo e sapeva cantare, le insegnò la musica. Con la nonna, Aurore passava anche alcuni mesi a Parigi.

Aurore trascorreva a Nohant lunghe ore in sella di Colette, la sua cavalla. Nei paesi vicini era vista come una ragazza nobile ma molto chiacchierata per le libertà eccessive per quel tempo.

Alla morte della nonna Aurore ereditò la proprietà di Nohant. Tornò a Parigi con la madre , con la quale non aveva un rapporto molto stretto, tanto da rischiare una depressione in seguito alla vita in città. Nel 1822, in vacanza a Melun, Aurore fece conoscenza con il giovane barone Casimir Dudevant (1795–1871), il quale un giorno la chiese direttamente in moglie, con un gesto non conforme alle regole stabilite e che proprio per questo piacque ad Aurore.

I due figli Maurice e Solange nacquero da questo matrimonio.

Aurore si stabilì nel gennaio 1831 a Parigi, andando a vivere insieme con il ventenne giornalista Jules Sandeau., col quale collaborava a Le Figaro, scrivendo romanzi in collaborazione e firmandoli con lo pseudonimo «Jules Sand»: Le Commissionnaire e Rose et Blanche nel 1831.

La critica cominciò ad apprezzare “questo nuovo scrittore”- George Sand - con l’uscita di Indiana.

 

Lo pseudonimo era dovuto al fatto che una scrittrice non avrebbe potuto pubblicare i suoi libri ; il fatto che si vestisse da uomo – lei stessa affermava – era molto più economico e le permetteva di frequentare ambienti interdetti alle donne. Rimanendo la sua identità sessuale generalmente riconosciuta, era anche un modo di manifestare la propria volontà di indipendenza da ogni pregiudizio e il rifiuto del conformismo in nome della libertà dello spirito.

Del presunto lesbismo di George Sand si parlò, ma senza alcuna prova decisiva, a proposito della sua profonda amicizia con l'attrice Jeanne Arnould-Plessy, una delle sue coetanee più celebri e affascinanti, e della frequentazione con Marie Dorval. Ebbe molte relazioni tra cui quella con Chopin.

 

Le riforme non bastavano: ci voleva una rivoluzione culturale e di pensiero, specialmente per quanto riguarda la condizione della donna alla quale andavano restituiti

i diritti civili del celibato, che venivano sottratti loro dal matrimonio che le rendeva dipendenti dall’uomo. Fu particolarmente interessata al movimento operaio e al socialismo umanitario, come si vede dalle sue opere. George Sand poté ritirarsi a Nohant indisturbata, delusa dalla politica e dalla pseudo repubblica francese del tempo

 

 

Tra le sue opere più conosciute e apprezzate vi sono i cosiddetti romanzi "campestri", ovvero La palude del diavolo (La mare au diable, 1846), François le Champi (1848) e La piccola Fadette (La petite Fadette, 1849), influenzati dalle sue esperienze d'infanzia nella campagna di Nohant; che descrivono in maniera notevole le tradizioni e i costumi dei contadini.

 

Questi testi furono molto apprezzati anche per la finezza psicologica dei personaggi e per la forte carica idealistica dell’autrice, che sosteneva i «diritti dell'anima» e della passione amorosa contro le convenzioni sociali.

 

Numerose sono anche le opere autobiografiche e le lettere. Negli ultimi anni è particolarmente interessata alla tematica legata alla natura e all’ambiente di Nohant dove si era ritirata.

Morì l'8 giugno 1876. Per volontà della figlia Solange ebbe funerali religiosi, che le furono concessi con qualche perplessità dall'arcivescovo di Bourges, e fu sepolta nel piccolo cimitero di Nohant, come lei avrebbe voluto.

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