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L’Arminuta Donatella di Pietrantonio
Emonsaudiolibri 2018 letto da Jasmine Trinca

  • Oggi recensisco un audiolibro, voi ascoltate i libri? Ho voluto fare questa esperienza e vi posso dire che questo libro si presta ad essere ascoltato, altri  sono, a mio giudizio, meno adatti, in quanto risulta più difficile, rispetto alla lettura, apprezzarne i dettagli.
    Il libro edito nel 2017 da Einaudi ha riscosso grande interesse da parte del pubblico e ha vinto il  Premio Campiello e il Premio Napoli.
    La protagonista del libro è una ragazzina di tredici anni che viene accompagnata dal padre in una nuova famiglia. Verremo poi gradualmente a comprendere cosa realmente sottendano i concetti di padre, madre e nuova famiglia. Il lettore riesce ad intuire prima dell’Arminuta la sua situazione in base agli indizi racchiusi nelle conversazioni fra gli altri personaggi.

La ragazza non viene mai chiamata con il suo nome, ma solo con questo soprannome che significa la Ritornata. Per chi non conosce il dialetto abruzzese questo dettaglio importante rimane nascosto fino al momento in cui la “madre” ritiene opportuno rivelare dei particolari alla ragazza.
I personaggi sono da una parte l’Arminuta, Adalgisa e il padre; dall’altra abbiamo Adriana, i suoi fratelli e genitori.
La vicenda si svolge su due piani contrapposti, in ambito sia geografico che linguistico e sociale.
Il dualismo degli elementi è costante:

mare/ montagna

ambiente cittadino/ rurale

figlia unica/ famiglia numerosa

una famiglia/ due famiglie… O nessuna?

Fortunatamente la ragazza trova un elemento di supporto in Adriana, un paio di anni più piccola di lei che, abituata a  sopravvivere in ogni situazione, capisce subito di doversi prendere cura della nuova arrivata. E’ sempre pronta ad aiutarla e prendere le sue difese in un ambiente che altrimenti la schiaccerebbe.

Il linguaggio usato è molto semplice ed espressivo. Mette in evidenza il contrasto presente tra i due mondi della protagonista, la città e la montagna, con i modi di vivere ad essi associati. Questo dualismo è evidenziato proprio attraverso la giustapposizione di lingua italiana e dialetto abruzzese.

Dal punto di vista psicologico abbiamo il rapporto madre/figlia che è rappresentato   da   madri che possono essere iperprotettive, semplici somministratrici di pasti o persone pronte ad abbandonare una figlia accudita fino al giorno prima.

Sicuramente consigliato.

Dal romanzo è stato tratto uno spettacolo teatrale che ha debuttato lo scorso febbraio al Teatro Comunale de L’ Aquila.

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