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Franz Kafka   1883 1924   Brief an den Vater 1919

Lettera al padre 

Einaudi 2014      78 pg

Introduzione di Klaus Wagenbach

Traduzione Enrico Ganni

 

A Wossek oggi Osek nella Boemia Meridionale nacque e visse in povertà la famiglia del padre Hermann.

Questo perché il Familiantengesetz asburgico, in vigore nell’Ottocento,impediva

agli ebrei di possedere terre o cambiare luogo di residenza concedendo solo al primogenito la licenza di matrimonio. Alla fine del secolo, con una maggiore tolleranza ci furono spostamenti di massa e il padre di Franz poté iniziare la sua carriera.

La lingua usata al villaggio era il ceco e il tedesco di Hermann era stentato.

Dal 1850 al 1880 gli ebrei dei villaggi si trasferirono nelle città o in America.

Fuggivano dalla miseria o dall’antisemitismo che spuntava nelle maggiori città ceche dove gli ebrei venivano considerati stranieri, mezzi tedeschi.

Hermann servì nell’esercito austriaco, multietnico, unico posto dove oltre a casa si sentì accettato.

Quando nel 1875 arrivò a Praga fu accolto da parenti e nel 1882 sposo Julia Lowy, figlia di una famiglia borghese tedesco-ebraica, lui sradicato ebreo provinciale che non sapeva  se considerarsi ceco o tedesco.

Il negozio di Galanterie apre nel 1882 e rapidamente si ingrandisce, fino a produrre nel retro i prodotti finiti pronti alla vendita al dettaglio e all’ingrosso.

Franz nasce nel 1883, seguono due bambini morti da piccoli e solo sei anni più tardi nasce la prima sorellina, seguita da altre due.

I genitori lavoravano e Franz era affidato alla cuoca e alla governante, le buone maniere e l’educazione  date dai genitori venivano impartite a tavola.

Nel 1892 il padre affitta una spaziosa casa nella Zeltnergasse 12, indirizzo della casa di famiglia e dell’attività.

Franz venne mandato alla scuola di lingua tedesca e poi al ginnasio tedesco, lingua che dava possibilità di carriera più ampie che non la lingua ceca.

La sua carriera scolastica era ormai stabilita sia dal padre che dalla madre nella cui famiglia la cultura e la professione contavano molto.

Dopo il liceo si laurea in legge e ottiene un posto fisso pressol’Istituto di Assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro per il Regno di Boemia; posizione che tiene fino alla pensione.

Franz partecipò seppur controvoglia all’attività dell’azienda del genero:l a  Prager Asbestswerk Hermann nella quale il padre aveva investito.

Nel 1912 Franz ha consolidato il suo rapporto con la fidanzata Felice Bauer ma  successivamente, solo un paio di anni dopo, la loro storia finisce a favore delle ambizioni letterarie di Kafka.

Nel 1917 si manifesta la tubercolosi di cui morirà nel 1924.

Fino a quell’anno Kafka aveva scritto La Condanna, La Metamorfosi, Nella Colonia penale, Il disperso, Il Processo, Il Medico di campagna; successivamente Il Digiunatore, La tana e nel 1919 La Lettera dove ancora descrive i suoi tentativi di fuga e i suoi fallimenti professionali nella carriera e nel lavoro letterario.

L’ultima opera Il Castello iniziata nel 1922 non fu terminata.

Franz ed il padre cercavano la loro strada e le loro soddisfazioni nella vita.

Hermann aveva avuto una famiglia ed un buon lavoro, si era inserito nella società praghese nella quale però lui non si sentiva integrato.

Franz cercava l’amore della famiglia che aveva cercato di educarlo in modo rigido per farlo diventare una persona competente e stimata sul posto di lavoro, non aveva raggiunto però la felicità familiare (anche il suo rapporto con Milena Jasenka finì) e una piena soddisfazione né sul lavoro (impiegatizio e di routine) né in ambito letterario dato che la sua produzione stentò a vendere.

Capace, incapace, solido, inconsistente, né uno né l’altro erano Franz e suo padre, entrambi in cerca di merito e riconoscenza di cui non riuscirono a godere in vita.

 

La Lettera al padre

 

La lettera scritta tra il 4 e il 20 novembre 1919, non ci è giunta completa.

Fu scritta durante un soggiorno a Schelesen nei pressi di Praga, dove soggiornò con l’amico Max Brod che successivamente avrebbe dovuto  bruciare tutta la sua opera.

 

                        Opposti rilevabili nella lettera.

 

PADRE                                                      FRANZ

Presunta sicurezza                                      paura

Lavoro al servizio della famiglia                    ingratitudine

commercio                                                arte (libri e scrittura)

Kafka                                                       Lowy

disponibilità                                               colpa

rimproveri                                                 colpa        

corpulento                                                 magro e sottile

opinioni giuste                                           opinioni stravaganti

enigmatico tiranno                                      suddito

autorevolezza                                            vergogna

superiorità                                                inferiorità

operosità                                                  inoperosità

persona adulta                                           persona infantile

 

 

Il padre di F. aveva un atteggiamento molto severo verso di lui, non concedendo mai una gentilezza o un incoraggiamento perché convinto di forgiare un figlio ed un uomo sicuro, coraggioso e dedito agli affari e alla famiglia.

Questo in realtà infuse nel figlio una consapevolezza di nullità, di inettitudine.

Il padre sbagliando come molti genitori vedeva nel figliola possibilità di migliorare sé stesso, di vedere realizzati nel figlio progetti e sogni che per lui, cresciuto in povertà non furono possibili. Purtroppo però ognuno ha la sua indole ed i suoi interessi che vanno coltivati e non scoraggiati.

Il metodo educativo che usava ingiurie, minacce e perfino la derisione rende il ragazzo sempre più debole e insicuro. L’ostentata sicurezza del padre annichilisce sempre di più il figlio che in sua presenza non riesce neanche più a  parlare, balbetta e non riesce ad esprimere il suo pensiero in modo chiaro e lineare.

Al contrario la mamma cercava di difendere il figlio, magari spiegando l’atteggiamento del padre e a volte concedendo qualcosa al ragazzo.

La madre si trovava sempre nel mezzo tra il genitore e i figli, a tamponare le situazioni spiacevoli, cosa non sempre ben fatta dal punto di vista educativo.

Il padre non ha mai picchiato il ragazzo ma le urla e le minacce, le bretelle pronte a sferzarlo erano per lui momenti di agonia.

La vergogna di non aver patito sofferenze come il padre rendeva il figlio un ingrato colpevole, un debole.

Ma la situazione penosa si estende:  anche il negozio lo metteva a disagio perché anche questo era possesso del genitore. Quel posto gli ricordava la sua casa e il padre che urlava contro i commessi gli ricordava l’atteggiamento che aveva verso di lui, fortunatamente gli impiegati non avevano le reazioni di F.

Anche con le sorelle il padre non si comporta diversamente. Fortunatamente Elli una volta sposatasi e allontanatasi da casa cambia completamente e diventa più tranquilla e altruista; Ottla era considerata dal padre quasi un demonio, nutriva odio per lei anche perché lei lottava per sé stessa, contro di lui.

 

Il senso di colpa  di Kafka deriva anche dalla religione ebraica, tuttavia non praticata con regolarità dalla famiglia.

Il padre trovava anche qui il modo di rimproverare il figlio per la scarsa dedizione; il padre non praticante vorrebbe un figlio praticante così da recuperare la propria mancanza.

Il ragazzo considera l’ebraismo del padre una farsa in cui la rigidità della religione ebraica diventava rigidità del padre nel far passare le proprie opinioni come le uniche giuste da rispettare.

 

In un solo ambito F. riesce a sentirsi libero: la cultura.

I suoi problemi li riversa nella scrittura che per lui è uno sfogo verso il padre e contro il padre. F. si allontanava dal padre e dal mondo attraverso i libri.

Lo studio, anche se non sempre attento e proficuo è sempre stato un modo per evadere e non pensare al suo disagio e al senso di colpa.

Il lavoro da impiegato che svolgeva per le assicurazioni era perfetto per continuare a scrivere e leggere, gli permetteva di dedicare tempo a questa sua evasione.

 

Il contrasto tra lui e il padre è evidente anche per quanto riguarda il matrimonio;  Franz era del tutto impreparato, il suo corpo di bambino sembrava essersi sviluppato troppo lentamente.

Il matrimonio fu visto da F. come un tentativo di fuga dal padre; ragione per cui si trasformò in un fallimento.

Debolezza, senso di colpa, sfiducia in sé stesso, rendono impossibile il matrimonio, da lui considerato come un ostacolo insuperabile, per la figura di padre che porta con sé e per le responsabilità materiali ed educative che Franz prende molto seriamente e per le quali si sente inadeguato.

 Il matrimonio lo avrebbe messo al pari del padre riabilitando la sua persona di figlio diseredato e incompreso.

Ma il matrimonio gli è precluso perché questa istituzione si trova  nel campo avversario del padre.

Il padre non aveva fatto altro che convincere il figlio della sua non idoneità nei confronti del matrimonio.

Il paradosso è che F. nonostante l’atteggiamento fortemente ostile del padre si sentiva colpevole verso di lui perché non riusciva mai a renderlo fiero di sé. Franz rispettava profondamente la figura paterna anche se questo non fu di giovamento.

 

La lettera vuol essere una spiegazione ed una riflessione sulla vita interiore, sentimentale e lavorativa dello scrittore.

L’importanza della Lettera, oltre al suo valore artistico indipendente, è quella di mettere in luce tutti i temi della poetica kafkiana.

Per citare qualche esempio la sensazione claustrofobica, di nullità, il senso di colpa sempre presente nelle sue opere e che è la base del Processo.

 

Apprendista nel negozio di galanterie di Frantisek X. Basik

 

Alcuni passi della biografia di Basik raccontano dei suoi contatti con la famiglia Kafka.

Entra nel negozio di galanterie come apprendista e successivamente viene confermato come aiuto contabile, dove lavora per diversi anni.

Conosce il giovane Kafka, figlio del suo datore di lavoro, al quale su richiesta della madre dà lezioni di tedesco.

Frantisek viene accolto dai Kafka che lo portano anche in vacanza con loro per farlo stare con Franz; fino a quando una frase altisonante e poco azzeccata magari mal riportata ai genitori ha teminato le lezioni pomeridiane di tedesco.

 

“Nella vita di un uomo non c’è niente di più bello di una vita matrimoniale appagata” 

Il giovane Franz avrebbe voluto mettere in pratica la frase di Frantisek, ma la sua vita non conobbe mai tale bellezza, perché non conobbe alcuna bellezza della vita, angustiato com’era dalla incombente figura del genitore.


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