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Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886)

E’ una delle poetesse americane più amate di sempre, sia in patria che all’estero. Visse tutta la sua vita a Amherst, spostandosi raramente per qualche visita ai parenti.

Visse in una famiglia borghese puritana, molto attiva culturalmente nella contea; proprio a Amherst il nonno fondò il College tuttora attivo. Il padre avvocato e giudice fu anche eletto al Congresso degli Stati Uniti.

La giovane donna amava la natura, ma era ossessionata dalla morte, a causa di lutti per lei molto dolorosi: il nipotino e l’amato Otis Lord.

A partire dal 1865 iniziò a vestirsi solo di bianco, in segno di purezza, rifiutando il matrimonio.

Durante gli anni 1850, la relazione più forte e più affettuosa di Emily Dickinson era con sua cognata, Susan Gilbert: alla quale sono indirizzate moltissime lettere.

Susan amava la sua poesia, consigliava Emily e la ispirava. Successivamente Susan sposò il fratello Austin e divenne sua cognata.

Le poesie e le lettere tra di loro furono modificate da Mabel, amante di Austin, che non voleva che tale sentimento trapelasse, eliminando da esse il nome Susan. Molti sostengono che intrattenessero una relazione amorosa ma non si può avere certezza che tale relazione fosse sentimentale o semplicemente si trattasse di una grande e profonda amicizia.

Uno dei pochi viaggi che fece la portò a Washington e Philadelphia, dove conobbe il reverendo Charles Wadsworth, del quale si innamorò; tuttavia il loro reciproco affetto rimase un sentimento platonico in quanto il pastore era già sposato e aveva dei figli. Conosciamo dalle sue poesie la profondità del loro reciproco interesse. Da questo momento Emily si ritira gradualmente dal mondo vivendo nella sua camera e nel suo giardino, vedendo soltanto il fratello e la sua famiglia che abitavano accanto. In questo momento iniziano i suoi problemi agli occhi, si parla anche di epilessia, come di disturbi nervosi come l’agorafobia.

Il suo secondo amore fu l’anziano giudice Otis Lord, il quale rimasto vedovo la avrebbe voluta sposare ma la famiglia non approvò la loro relazione, dopo poco Otis morì.

Le poesie della Dickinson parlano di natura, amore, mistero e anche di morte. Sono poesie brevi che arrivano diritte al cuore grazie ad un linguaggio semplice e chiaro. Il suo isolamento le servì a srivere con una fantasia più fervida ricercando l’amore e la felicità negli elementi della natura che contemplava dalla sua finestra. Contrariamente alle convenzioni del tempo decise di non professarsi pubblicamente cristiana, tuttavia il suo amore per il creato e per il prossimo lo professa nella sua arte.

Dopo la sua morte, la sorella scoprì nella camera di Emily diverse centinaia di poesie scritte su foglietti ripiegati e tenuti insieme da un filo, poi riuniti in fascicoli. Prima della sua morte erano stati pubblicati pochi testi, con varie modifiche apportate dagli editori. Nel 1890 la sorella di Emily, e Mabel Loomis Todd, amante del fratello Austin, riescono a ottenere la pubblicazione di un volume di poesie. Dal 1924 al 1935 vengono pubblicate altre trecento poesie di Emily Dickinson, trovate dalla nipote Martha dopo la morte della madre Susan Gilbert, cognata di Emily, a cui le aveva affidate in custodia quando era ancora in vita. Diverse poesie furono poi ricavate dalle lettere della Dickinson, nonché dai biglietti che ella scrisse per accompagnare i doni fatti a parenti e amici. Susan e Mabel Todd e le loro figlie si contesero a lungo l'eredità poetica di Emily. Risulta anche che le due donne di Austin tenessero da parte e si facessero regalare poesie di Emily, queste fecero parte delle prime pubblicazioni ma furono molto probabilmente ritoccate, specialmente da Mabel.

Una raccolta completa, e per lo più inalterata, delle sue poesie divenne disponibile per la prima volta quando lo studioso Thomas H. Johnson pubblicò The Poems of Emily Dickinson nel 1955.

 

La sua poesia non fu amata dai suoi contemporanei in quanto non apprezzavano il suo linguaggio poetico, diverso da quello ricercato in voga all’epoca. Possiamo affermare che fu maggiormente apprezzata nel Novecento.

Il suo linguaggio è semplice e brillante, sia in poesia, sia in prosa. Sue caratteristiche sono la brevità, gli enunciati diretti, le immagini naturali che con metafore, allegorie o paragoni accosta all’esperienza umana, talvolta anche citazioni bibliche. Il suo verso libero senza punteggiatura, con un uso particolare di ritmi e rime erano un ostacolo alla pubblicazione nell’Ottocento.

Oggi Emily Dickinson viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più famose.

 

Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi  non avrò vissuto invano

 Se allevierò il dolore di una vita  o guarirò una pena  

O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido  non avrò vissuto invano

If I can stop one Heart from breaking I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching Or cool one Pain

Or help one fainting Robin  Unto his Nest again
I shall not live in Vain

 

Altra poesia che ho amato:

Had I not seen the sun, I could have borne the shade

But light a newer wilderness, my wilderness has made

 

Tema: Amore e lontananza

I see thee better in the dark I do not need a light

The love of thee a prism be excelling violet

I see the better for the years that haunch themselves between

the miner’s lamp sufficent be to nullify the mine

and in the grave I see thee best its little panels be

a glow all ruddy with the light I held so high for thee!

What need of day to those whose dark hath so surpassing sun

It seem it be continually at the meridian?

 

Tema: la poesia stessa

I dwell in Possibility a fairer House than Prose

More numerous of Windows superior for Doors

Of Chambers as the Cedars impregnable of Eye

And for an Everlasting Roof the Gambrels of the Sky

Of Visitors the Fairest for Occupation-This

The spreading wide my narrow Hands to gather Paradise

 

Tema: la fama poetica

Fame of myself to justify! All other plaudit be

Superfluous an incence beyond necessity

Fame of myself to lack although, my name be else supreme

this were an honor honorless a futile diadem

 

Tema: Natura e circumference ( tutto in natura e ritorno di tutto)

This Bauble was preferred of Bees by butterflies admired

At Heavenly Hopless Distances was justified of Bird

Did Noon enamel in Herself was summer to a score

Who only knew of Universe it had created Her

 

Una poesia che parla a tutti perché tratta temi e sentimenti universali. La sua produzione è un tesoro che il tempo non riesce a scalfire.

emily dickinson, letteratura americana, poesia

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