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Annie Ernaux

La Place

Ed. Folio 2019 edizione francese

114 pg

 

Annie Ernaux, nasce in Normandia il 1° sttembre 1940, figlia unica in una famiglia di piccoli commercianti di generi alimentari in un paese chiamato Yvetot.

I genitori provengono da famiglie molto umili ma attraverso il lavoro come operai nelle prime fabbriche del nord e poi come gestori di un bar-drogheria, riescono a vivere decorosamente e a risparmiare per permettere alla figlia di frequentare le superiori e l’università.

Il passaggio da una famiglia umile alla borghesia, il matrimonio e la nascita dei figli e il suo interesse per il femminismo influenzano in modi diversi ogni suo scritto: un aborto clandestino, una storia d’amore, la morte della madre, del padre, i gravi problemi di salute sono temi dei suoi libri.

Il suo primo libro “Gli armadi vuoti” arriva nel 1974 quando lavora come insegnante.

Ad oggi sono venti i testi pubblicati in Francia.

Autrice molto prolifica ottiene anche diversi premi importanti: il primo premio di una lunga serie arriva nel 1984 per “La place” titolo francese per “Il posto”.

Annie scrive la sua vita, le sue riflessioni, gli avvenimenti che l’hanno segnata positivamente o meno, senza vergognarsene ma cercando di renderli parte della sua vita di donna.

Vince premi francesi, europei e internazionali, l’ultimo nel 2019 alla carriera.

 

La place

 

Il posto è il bar-drogheria dei genitori in un paese del nord della Francia. Gli interessi di Annie sono diversi, non sono rinchiusi all’interno di un negozio e delle due stanze in cui vivono i suoi, lei ama la cultura, vuole studiare, viaggiare e affermarsi socialmente.

Tuttavia questo significa allontanarsi sempre più dai suoi genitori, cosa che le farà provare un senso di colpa verso le sue origini, che forse riuscirà a colmare attraverso il successo dei suoi libri.

Lei è la prima della famiglia ad affrancarsi dal determinismo dell’esistenza delle classi più basse, talvolta analfabete, pressate dal bisogno materiale o dalle responsabilità femminili nei confronti della famiglia.

I genitori vengono descritti nei loro tratti più intimi e familiari per Annie, gesti, parole, espressioni del viso o la loro postura; tuttavia questo non significa che quello che descrive sia cosa amata, anzi a stento sopporta il modo della madre di fare economia e i modi del padre a tavola o nel locale.

L’autrice non ama classificare i suoi libri in uno o in un altro genere: sono un insieme di vari generi che contribuiscono a dare unicità al tutto.

Dati autobiografici, momenti introspettivi, solitudine, disillusione, la vita monotona della donna in casa, le aspirazioni di lei come ragazza pronta per una vita borghese e cittadina; lei che diventa scrittrice e non commessa. I suoi interessi per la sociologia sono ben chiari nelle sue opere: lei come figlia di operai e come donna destinata ad una vita senza valore detrminata dall’appartenenza ad una classe ben precisa. La sua forza interiore, i suoi interessi le permettono di raggiungere obiettivi impensabili per la sua classe sociale.

 

In particolare …

 

Nel testo l’autrice, come già detto, parla di esperienze personali, familiari e anche intime, che lei racconta con uno stile semplice, al limite del parlato, con espressioni dialettali o parole usate soltanto nella cerchia familiare.

Facile ricordare episodi di “Lessico famigliare” della Ginzburg, anche se lì ogni frase o espressione raccontava l’amore dei componenti della famiglia in momenti che nessuno di loro voleva dimenticare.

Nella narrazione della Ernaux troviamo lei in persona; da dove viene, chi è e dove va la sua vita.

Durante la lettura mi è venuto in mente anche un collegamento un po’ azzardato con “La lettera al padre di Kafka”. Ho notato qualche elemento di contatto tra i due testi, con le dovute differenze nelle esperienze descritte, nel momento storico, nella vita dei protagonisti.

Kafka padre aveva la sua posizione di negoziante di articoli di lusso, Franz persona di cultura e laureata non riesce ad avanzare sulla scala sociale sentendosi inferiore e non accettato da un padre che aveva frequentato solo qualche anno di scuola elementare.

Qui abbiamo una donna, che da una parte ama, dall’altra sopporta il genitore che a suo vedere non riesce a capire quali siano tutti i suoi bisogni; principalmente culturali, che Annie si procura da sola. Riesce a migliorare la sua condizione socio-economica rispetto a quella della famiglia di origine: i nonni ed il padre da giovane erano fattori sulla terra di altri. Diventare operaio in fabbrica e potersi mettere in proprio con uno spaccio alimentare doveva sembrare un bell’avanzamento per i suoi. Annie parte da dove il padre era arrivato: da brava studentessa si fa una vita nuova attraverso quella cultura di cui il padre non capiva l’utilità.

Per la Ernaux la scrittura è vita e la vita prende la forma dei suoi testi; con “La place” ci apre uno spaccato che parte dalla sua infanzia, con gli altri suoi libri approfondisce elementi privati che scopriamo essere universali.

 

In Italia Annie Ernaux è pubblicata da L’orma e Rizzoli

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