Alice Munro è una scrittrice canadese nata il 10 luglio 1931 a Wingham, Canada e tuttora vivente. Ha quattro figli e si è sposata con Gerald Fremlin e James Munro entrambi deceduti.
Ha pubblicato libri dal 1968 al 2012 ricevendo il premio Nobel per la letteratura nel 2013 come ” maestra del racconto breve”. Da allora ha annunciato il suo ritiro dalla scrittura.
Tra le sue opere maggiori :
- La vita delle ragazze e delle donne
- La danza delle ombre felici
- Una cosa che volevo dirti da un po’
- Chi ti credi di essere?
- Le lune di Giove
- Il percorso dell’amore
- Stringimi forte non lasciarmi andare
- Segreti svelati
- Il sogno di mia madre
- Nemico, amico, amante
- Mobili di famiglia
- In fuga
- Lasciarsi andare
- La vista da Castle Rock
- Troppa felicità
- Uscirne vivi.
In Italia è pubblicata da Einaudi, Mondadori, Edizioni e/o.
La vista da Castle Rock – esce in Italia nel 2007 per Einaudi.
Non avevo mai letto la Munro ma il suo libro pubblicato nel 2006 in Canada e nel 2007 in Italia mi ha appassionata tantissimo.

Il titolo dell’opera è tradotto in italiano usando le stesse identiche parole, senza aggiungere particolari o stravolgere il senso che l’autrice voleva comunicarci; i suoi antenati Scozzesi, guardano verso l’Atlantico e nel giro di qualche anno il capostipite e alcuni figli emigrano in direzione del Canada nel lontano 1818. Questa terra per l’anziano rimarrà sempre terra straniera e lui fedele alla sua terra d’origine continuerà a parlare il Gaelico. Alla sua morte verrà seppellito su una roccia affacciata sull’Atlantico quindi protesa verso la Scozia, la terra madre.
Il libro è diviso in due parti:
- la prima che tratta vicende molto lontane, accadute intorno al 1700 e vissute dalla famiglia a Far Hope nella valle di Ettrick. La vita per lui e per i suoi familiari non è mai facile e loro comunque sono molto orgogliosi e non prendono mai scorciatoie nella vita, vogliono rimanere tutti insieme ricostituendo il loro clan. La vita da boscaioli, allevatori o agricoltori in Canada non fa sconti.
- la seconda parte inizia con la vita di Alice da adolescente, la società e l’economia sono cambiate, le famiglie sono unite ma le donne iniziano a lavorare fuori casa.
In questa parte si affrontano i primi amori, le delusioni, la morte della madre e i due matrimoni.
Alice la pronipote protagonista della seconda parte scrive di sé stessa e della sua famiglia nel corso di due secoli aiutata dalle memorie scritte dall’avo Big Rob e dal libro sui pionieri “I McGregor” scritto da suo padre una volta andato in pensione e che racconta di Thomas Laidlaw, che arrivò in Canada con la giovane madre Mary, vedova con cinque figli, dopo che il padre William morì in Illinois.
Il testo, che viene definito un libro di racconti, in realtà io l’ho letto e goduto pagina dopo pagina come se fosse un romanzo storico, una saga familiare e un’opera romantica della scrittrice alla ricerca delle sue origini.
La storia inizia in Scozia per poi ampliarsi dalla Nova Scotia all’Illinois attraverso le vicende vissute dai fratelli e cugini Laidlaw.
La vita e le problematiche cambiano e si adeguano agli stili di vita diversi che si dipanano per circa due secoli.
Possiamo analizzare l’evoluzione degli interessi dei vari personaggi nel tempo, anche la diversa concezione di vita della donna, dalla moglie di Ph’hope alla madre di Alice, la maestra intraprendente ma poco stimata dalla suocera.
La famiglia che da tempo si occupava del commercio di pelli, attraversa un periodo di crisi economica, ma proprio la mamma di Alice riuscirà a mettere su un nuovo concetto di vendita delle stole, la prima operazione di diversificazione e marketing.
Alice sembra narrarsi fino al giorno precedente alla mia lettura di “The view from Castle Rock” e chiudendo il libro ho iniziato a pensare a cosa sarebbe successo dopo.
Questo prima lettura della Munro mi ha lasciata con la voglia di andare avanti a leggere molto altro e scoprire altre sfaccettature della sua narrativa.
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